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Santa Fiora è un comune di poco meno di 2.800 abitanti in provincia di Grosseto. Dista dal capoluogo circa 60 chilometri. Comprende le frazioni di Selva, Bagnolo, Bagnore e Marroneto.
Il territorio comunale si estende per quasi 63 km² nell'area del Monte Amiata, sviluppandosi tra quote collinari e montuose. Confina a nord con il comune di Castel del Piano, a est con i comuni di Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio e la provincia di Siena, a sud-est con il comune di Castell'Azzara, a sud con il comune di Semproniano, a sud-ovest con il comune di Roccalbegna e a nord-ovest con il comune di Arcidosso.
Frazioni :Bagnolo,Bagnore,Marroneto,Selva.
Il territorio comunale si estende per quasi 63 km² nell'area del Monte Amiata, sviluppandosi tra quote collinari e montuose. Confina a nord con il comune di Castel del Piano, a est con i comuni di Abbadia San Salvatore e Piancastagnaio e la provincia di Siena, a sud-est con il comune di Castell'Azzara, a sud con il comune di Semproniano, a sud-ovest con il comune di Roccalbegna e a nord-ovest con il comune di Arcidosso.
Frazioni :Bagnolo,Bagnore,Marroneto,Selva.
La Chiesa delle Sante Flora e Lucilla
Nella chiesa delle Sante Flora e Lucilla a Santa Fiora si trova un’importante e rara collezione di terrecotte robbiane.
Si tratta di bassorilievi realizzati con la particolare tecnica della terracotta invetriata, che permette di ottenere bianchissime figure stagliate su un fondo azzurro e contornate da fregi vegetali di fiori e frutta.
Unico esempio di arte fiorentina in un territorio culturalmente soggetto al dominio dell’arte senese, vennero realizzate su commissione del Conte Guido Sforza da Andrea della Robbia tra il 1465 e il 1490 per ornare la cappella di famiglia.
Oggi queste opere, di rara e sobria bellezza, sono collocate lungo le pareti interne dell’edificio. Oltre a un bellissimo crocifisso, a un tabernacolo per gli oli santi e ad un pulpito (decorato con tre pannelli raffiguranti L’Ultima Cena, la Resurrezione e l’Ascensione), nella parete destra si trova un trittico con L’Incoronazione della Vergine al centro, e ai lati Le stimmate di san Francesco e San Girolamo penitente.
Tra tutti i bassorilievi conservati il più imponente e interessante è quello raffigurante L’Assunzione della Vergine, nel quale le figure centrali, che si stagliano sul fondo azzurro, sono sormontate da una lunetta con l’Eterno benedicente; in basso, agli spigoli della predella, che contiene delle storie sacre, si trovano gli originali stemmi degli Sforza di Cotignola.
Recentemente è sorta una leggenda intorno a un acino mancante da uno dei grappoli d'uva della cornice del Battesimo di Gesù: si dice che sia stato tolto da un soldato americano durante l’ultima guerra mondiale, curioso di vedere di quale materiale fosse fatto.